Dal punto di vista sismico, e dei danni al suolo, giocano un ruolo decisivo e lo abbiamo visto a più riprese in diversi forti eventi che hanno colpito storicamente il nostro paese.
Generalmente si parla di terreno argilloso o alluvionale come quello che provoca un maggiore effetto sotto l’aspetto dei danni. Dall’altra parte un terreno che sia di matrice rocciosa molto competente diventa quasi un ‘salva-vita’ anche per gli edifici che presentano una minore resistenza ai terremoti (anche quelli più datati)
Il caso di terreno argilloso o alluvionale va ricercato in come si propagano in questo le onde sismiche. La maggiore facilità con cui viene colpito un edificio che si posa su questa tipologia di terreno è dovuta alla rapidità di inserimento delle onde sinusoidali, che non vengono assorbite e arrivano in maniera più diretta e sull’edificio. Questo è anche uno dei motivi per i quali anche le scosse di più piccola entità possono essere risentite al suolo.
Nel caso specifico invece della roccia molto competente, le onde elastiche non si riescono a propagare completamente al loro interno, ma una parte viene addirittura assorbita. Il tragitto che deve percorrere infatti la singola onda risulta a ‘zig zag’ in quanto deve riuscire a trovare i punti meno solidi di questa. Così facendo compie un lavoro maggiore ed arriva sull’edificio in maniera meno distruttiva.
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